Domenica 5 gennaio si è svolta la manifestazione “Notte di luci nel centro storico”, organizzata dal Comune di Itri. Migliaia di candele hanno illuminato la caratteristica parte alta del centro storico itrano, conferendo ad esso un’atmosfera di poesia e d’incanto. L’iniziativa, che si rinnova ormai da diversi anni, ha riscosso un grande successo in termini di pubblico, partecipazione e mobilitazione dei cittadini – volontaria, gioiosa e propositiva – nella sua organizzazione e fruizione. I ragazzi dello Sprar/Siproimi Itri, come nelle scorse edizioni, si sono fatti trovare presenti all’appello del vivere sociale e del perseguimento del bene comune. In una “società liquida” (per dirla alla Bauman) caratterizzata dalla velocità, dalla precarietà dei legami sociali, dei sentimenti e dei valori condivisi, questi ragazzi sembrano individuare lucidamente la via da percorrere per perseguire l’integrazione sociale, la quale si consegue non nelle grandi distanze ma nella vicinanza del vivere, nella prossimità con l’altro, nell’agire comune. I ragazzi dello Sprar Itri, assieme agli operatori e a centinaia di cittadini itrani hanno condiviso ore di lavoro per l’organizzazione dell’evento e hanno poi beneficiato dell’atmosfera incantata della quale il centro storico itrano si è vestito, grazie alla luce gentile delle candele poste in ogni angolo o strada percorribile. Grande è la soddisfazione dell’assessore ai servizi sociali Andrea Di Biase il quale sostiene che «i lavori del progetto Sprar/Siproimi Itri da sempre vanno nella direzione della responsabilizzazione dei beneficiari rispetto al vivere in comunità, per quanto concerne i diritti e i doveri che esso comporta. L’impegno volontario che, a più riprese, questi ragazzi hanno mostrato nel condividere momenti organizzativi della socialità, dimostra che il progetto sta conseguendo pienamente i risultati che si propone di realizzare, in termini di integrazione e pacificazione sociale del territorio di riferimento». Se è vero che le scienze sociali parlano oggi di interculturalità come unica via per la costruzione di una società pacificata da tensioni e fenomeni di devianza, l’impegno dei ragazzi dello Sprar/Siproimi Itri rappresenta quel “lume” di speranza da alimentare per conseguire una solidarietà collaborativa, in grado di facilitare la serena convivenza tra le genti. Una società nella quale i diritti della persona e le regole comportamentali vengono rispettati è una società più vivibile e produttiva, una società integrata, che fa ben sperare rispetto alle sorti dell’umanità