Il 20 giugno di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, indetta dall‘ONU nel 2001, per commemorare il cinquantesimo anniversario dell’approvazione, nel 1951, della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati (Convention Relating to the Status of Refugees) da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. In questa data il Siproimi del comune di Itri ha, negli anni, organizzato feste e pubblici momenti di riflessione, sempre molto sentiti, seguiti e condivisi dalla cittadinanza. Quest’anno le contingenze relative alla pandemia da Covid-19 ci hanno impedito di organizzare la consueta festa in piazza Sandro Pertini, in ottemperanza alla normativa nazionale sul distanziamento sociale. Questa impossibilità di realizzare una festa che radunasse persone in un luogo fisico ci ha indotto a pensare ad un’iniziativa differente, che fosse in grado di coniugare le energie di beneficiari e operatori del progetto con quelle dei cittadini itrani, al fine di sensibilizzare circa i temi dell’accoglienza e dell’integrazione dei rifugiati: abbiamo pensato di realizzare un video che contenesse al suo interno le meravigliose sinergie sociali che in questi anni il progetto Siproimi è riuscito a valorizzare. Il video, intitolato “#iosonorifugio”, vuole mandare un messaggio di serenità anche e soprattutto rispetto al termine rifugiato che, nel tempo, ha assunto una connotazione gravosa e – a volte – stereotipata. Il leitmotiv del video è il tema del rifugio, inteso in senso pieno e allargato alle piccole e grandi vicissitudini di tutti i giorni, alle quali ognuno di noi deve far fronte e per le quali trova rifugio in un amico, nella natura, nell’arte, in se stesso. In altri termini non bisogna venire da terre lontane per sentirsi dei rifugiati ma, il quotidiano fronteggiare le difficoltà della vita, ci induce a cercare rifugio in qualcuno o essere rifugio per qualcuno. Solo partendo da questa consapevolezza si può considerare l’accoglienza dei rifugiati politici una pratica eticamente necessaria, di umanità autentica, che pone rimedio ai deficit di diritti e libertà che il mondo contemporaneo va consolidando in alcune zone del pianeta, per motivi politici, economici e religiosi. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro i quali hanno partecipato con grande entusiasmo alla realizzazione del video. Buona visione
